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B come Biolago, cos'è, come si costruisce e tutto ciò che c'è da sapere!
Un biolago o biopiscina è un bacino ornamentale e balneabile d'acqua dolce, integrato con l'ecosistema circostante.
- Cos'è un Biolago?
-Il progetto
-La scelta delle piante
- Alcuni esempi pratici
Cos'è un Biolago?
Un modello puramente ornamentale o funzionale?
Negli anni '70 si inizia a delineare soprattutto nel Nord Europa la ricerca di un rapporto più equilibrato tra Uomo e Natura , in questo senso nasce un'attenzione critica nei confronti delle piscine tradizionali verso i vari aspetti negativi di esse, come le allergie al cloro , la manutenzione complicata, i grandi consumi energetici e chimici e l'innaturalità estetica e paesaggistica.
Prorio in Germania nel 1952 presso il Max Planck Institut fu sperimentata la fitodepurazione , quest'ultima avviò nuove possibilità costruttive per innovativi progetti di biopiscine.
In Austria nel 1954 Gottfried Kern vivaista pioniere nella coltivazione delle piante acquatiche costruì il primo biolago in cui era possibile, oltre che coltivare le piante, fare il bagno in un'area separata dalla zona di fitodepurazione.
Dopo qualche anno l'imprenditore tedesco Paul Schwedtke convertì la sua piscina tradizionale in una biopiscina : la sua esperienza, resa famosa attraverso una pubblicazione, diede il via alla commercializzazione delle biopiscine, pensa che esse sono ancora perfettamente funzionanti e l'acqua del riempimento iniziale non è stata mai cambiata, solo rabboccata.
In Italia le prime realizzazioni risalgono a metà degli anni '90 aventi ditte di costruzione prevalentemente straniere, lasciando spazio in seguito anche ad aziende dell'Alto Adige.
Di fondamentale importanza é capire che questo tipo di piscina è vivente ed abitata da esseri viventi ed é proprio il fruitore stesso a dover comprendere e interagire correttamente con la propria piscina .
Il progetto
Come nascono gli spazi funzionali integrati nell'ecosistema
Detto ciò cercheremo di spiegarvi la nostra esperienza, vi illustreremo i passaggi costruttivi con foto e descrizioni:
1) Si parte dal progetto: va studiato il posizionamento, i venti, l'irraggiamento solare, l'orientamento della biopisicina, la forma, il dimensionamento delle zone e le specie vegetali adatte. La zona di fitodepurazione è stata posizionata a monte della direzione dei venti prevalenti, in modo da favorire lo spostamento delle acque depurate verso la zona di balneazione. Per un biolago del genere è sufficiente 1/3 di zona fitodepurante e 2/3 di vasca balneabile.
2) Proseguiamo con la delimitazione dello scavo e lo scavo stesso. In questo caso sono circa 14 mq per una profondità di 85 cm avente la forma di un fagiolo.



Subito dopo si scavano le tracce per le installazioni tecniche , come lo scolo, il troppo pieno, che vedete nelle foto seguenti.

Nel nostro caso si è dovuto procedere alla costruzione di un muretto di contenimento non avendo una superficie in piano.


In foto (sopra) è visibile la separazione tra la zona di fitodepurazione (la più piccola) e la vasca di balneazione .
3) Completato l'impianto di scolo, il troppo pieno e il muretto di contenimento, si passa alla sistemazione del sottofondo per il telo in EPDM da 1,5 mm: si posa uno spessore di 5 cm di sabbia e sopra il TNT 500 g /mq .


4) Il passaggio successivo è la posa dell'EPDM

5) Nella zona di fitodepurazione andrà posizionato nuovamente il TNT, come in foto.

6) Detto ciò é tempo di preparare il sottofondo per le piante acquatiche. Sono stati creati tre livelli, il più profondo dal pelo dell'acqua è a 50 cm, il secondo é a 30 cm e l'ultimo è a 5 cm, questo per la presenza di piante sommerse, piante che vivono in poca acqua e quelle che vivono a pelo dell'acqua. Ognuna di esse ha una funzione fondamentale per la fitodepurazione che spiegheremo più avanti.

I livelli sono stati riempiti con ghiaia e sabbia.

7) In foto la costruzione di una pedana in legno comoda per far passare il resto dell'impianto tecnico; nel nostro caso i tubi per la pompa di ricircolo, il filtro, i tubi per l'aerazione ei corrugati dell'illuminazione.


Nella foto (sopra) i due corrugati, uno per la corrente e uno per le luci, i tubi che collegano la pompa al filtro e rimandano l'acqua nella vasca.


Nella foto il rivestimento della vasca.
8) E' giunto il momento di posare le tavole in legno per la realizzazione del pavimento della pedana


Nella foto la botola di accesso al filtro e gli interruttori per l'illuminazione.

Nella foto è stata testata la tenuta del telo EPDM e delle flange di scarico.


In foto l'installazione dell'impianto tecnico con collegamento alla rete elettrica.
9) In precedenza era stato fatto un ordine di piante acquatiche, è arrivato ora il momento di piantarle!


10) Riempimento della vasca.
Le foto che seguono sono state fatte due/tre settimane dopo l'inserimento delle piante e l'avvio dell'impianto.




La scelta delle piante
Integrare il Biolago con piante legate al contesto paesaggistico
Detto ciò vi lasciamo con l'elenco delle piante selezionate divise per funzioni:
Piante palustri (adatte alla fitodepurazione)
- Pontoderia cordata
-Pontoderia cordata 'Alba'
- Iride pseudocaro
- Spargium erectum
-Saururus cernuus 'Ruminoides'
- Schoenoplectiella mucronata
-Acorus calamus 'Variegatus'
-Elocharis obtusa
-Houttuynia cordata
- Myosotis palustris 'Sirena'
- Iris Louisiana 'Black Gamecock'
-Iris Louisiana 'Arrows'
- Iris Louisiana 'Rosso'
- Iris Louisiana 'Nutcote'
- Iris Louisiana 'Sunshine Bridge'
Ninfee (adatte all'ombreggiamento)
- Ninfea ermellino
-Ninfea rosennymphe
Piante ossigenanti sommerse
-Elodea canadensis
-Myriophyllum spicatum
Esempi pratici
Alcune idee di grande ispirazione
E ora vi lasciamo con una galleria fotografica di grande ispirazione del Biolago realizzata dallo Studio Urka nel pieno del suo splendore! Vi piace?





Bibliografia:
- Lajo M. e Luther P., Biopiscine - Progettazione ed esecuzione, Sistemi editoriali, 2009
- Vegini M. e Vegini C., La piscina naturale, Sistemi editoriali, 2011
Crediti: https://www.naturbad-gargazon.it/

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